TRADIZIONI A CONFRONTO: IL SIMBOLISMO EPICO DELLA BHAGAVAD GITA – di Cristiana Sclano (terza parte)

Somiglianze tra Krishna e Cristo
Possiamo notare molte somiglianze fra Krishna e Cristo, anche nel modo in cui parlano: alcune frasi sono tanto simili da rimandare esplicitamente alla stessa dottrina.krishna e devaki maria-madre

Le due figure.
Diversi storici delle religioni hanno riscontrato parallelismi tra la vita di Krishna e quella di Gesù Cristo, come ad esempio:
– La futura nascita di entrambi è stata prevista prima del tempo.
– Il nome di Cristo, Gesù, è Yeshua; un titolo di Krishna, che significa “amore, devozione, ” è stato Yesu. Ancora oggi, molti genitori indù danno ai loro figli il nome Yesu Krishna.
– Entrambi hanno una festa dedicata il 25 dicembre.
– Entrambi sono stati concepiti in maniera sovrannaturale.
Krishna non ha avuto un padre terreno, ma un protettore, di nome Vasudeva; Gesù non ha avuto un padre terreno, ma un protettore e custode di nome Giuseppe.
– Un empio re cercò di ucciderli da bambini.
– Entrambi si dichiarano incarnazioni dell’Essere Supremo.
– Entrambi portano una visione aggiornata della vita spirituale.
– I loro messaggi implicano una battaglia spirituale.
– Era stato profetizzato che sarebbero morti per espiare i peccati del loro popolo.
– Entrambi sono stati martirizzati.
– Entrambi sono riapparsi dopo la loro “morte”.

Secondo varie tradizioni Krishna e Gesù Cristo sarebbero incarnazioni dello stesso Spirito Solare Cosmico, portatore e realizzatore della salvezza e liberazione dell’Umanità.cristo-maria-giuseppe
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TRADIZIONI A CONFRONTO : IL SIMBOLISMO EPICO DELLA BHAGAVAD GITA – di Cristiana Sclano (prima parte)

krishnaLa BhagavadGita, o “canto del Beato” (III sec. a.C.) è un episodio del più grande ed imponente poema epico indiano, il Mahabharata. Essa tratta della antichissima dottrina indiana della “discesa dell’Avatar” e della conseguente battaglia messa in atto da Krishna, l’eroe divino, per vincere la sua lotta e riconquistare il suo regno. Tale battaglia viene combattuta con la presenza e la guida stessa dell’Avatâr (Krishna) e del suo campione Arjuna. Questi diventa così a sua volta protagonista, riunendo in sé i due aspetti, quello guerriero e quello sacerdotale, proprio secondo l’antichissima linea di Rama, mitico Re ed Eroe di gesta compiute millenni prima, descritte in un altro fondamentale poema epico indiano: il Ramayana (VI sec a.C.).

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LA LIBERTA’ NELLO SPIRITO DELLA CAVALLERIA TRA ORIENTE E OCCIDENTE – di Francesco Cresti (quarta parte)

investitura-cavallerescaLa cavalleria nell’Europa medievale ed il fenomeno dei Templari

Sia nella Bhagavad Gita che nel culto di Mithra la lotta assunse un significato interiore intriso di alti Ideali, gli stessi che poi rifulsero tra i Templari.
Le origini della cavalleria sono molto antiche: sia gli Assiri che i Persiani impiegavano nei loro eserciti soldati a cavallo già dal sec. VIII a.C., poi vi furono Filippo ed Alessandro di Macedonia ad utilizzarli quali forze di offesa. Il generale cartaginese Annibale impiegò contro i Romani nella seconda guerra punica i cavalieri numidi. In Cina la cavalleria fu usata dal sec. III a.C. fino al sec. XIX.  In Europa sin dall’VIII secolo il modo di combattere a cavallo si diffuse grazie all’importazione della staffa dall’Oriente.
carlomagnoL’aspetto spirituale della cavalleria è sempre stato presente quale slancio di amore e di superamento di se stessi. Successivamente le gesta dei più valorosi cavalieri, tra i quali ricordiamo quelli alla corte di Carlo Magno, contribuirono alla formazione di una mentalità propugnatrice di valori legati al coraggio, all’onore, alla giustizia ed alla rettitudine che riecheggiarono in tutta Europa attraverso una letteratura cavalleresca.
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LA LIBERTA’ NELLO SPIRITO DELLA CAVALLERIA TRA ORIENTE E OCCIDENTE – di Francesco Cresti (seconda parte)

krishna-e-arjuna-battagliaLe origini della cavalleria spirituale

Le origini della cavalleria sono antiche quanto l’uomo perché in lui è connaturato lo slancio che porta a lottare per qualcosa, in particolar modo per un ideale elevato. Lo stesso vale per la donna, tanto che abbiamo numerosi esempi cavallereschi femminili. Andando a ritroso nel tempo, gettando uno sguardo nel passato dell’Oriente, in particolare in India, troviamo la Bhagavad Gita o Canto del Beato, il libro sacro più celebre della tradizione spirituale indiana, contenuto nel più ampio Mahabharata. Questo testo è stato apprezzato e gli insegnamenti in esso contenuti sono stati citati per il loro alto valore morale e spirituale nelle opere di eminenti personaggi tra i quali Einstein, Jung, Hesse, Gandhi, Steiner, Schopenhauer.

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